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IUSTITIA AD MINCHIAM PER DUDU'
I miracoli di Renzi e del suo Pd nel regno dei balocchi della giustizia italiana, succede anche questo:"la sentenza su De Luca riabilita Berlusconi" parola dell’avvocato Pellegrino che è tra i massimi esperti della legge Severino
di
Andrea Cometti
Articolo d'Archivio
La stupenda Reggia di Caserta, la costiera Amalfitana, Pulcinella, Totò e l'amata Pizza, ma anche la camorra, la terra dei fuochi e . . . Francesca Pascale con il suo cagnolino Dudù : tutti in Italia e nel mondo conosciamo "nel bene e nel male" Napoli, la capitale mondiale del falso - anche rispetto il made in China - e la Campania terra veramente stupenda anche se piena di problemi, di paradossi e contraddizioni.
Ma in fondo però noi italiani l'amiamo così com'è, compresi questi nostri "fantasiosi" connazionali che ogni giorno continuano a meravigliarci. Si sa non è facile vivere sopra un enorme vulcano attivo, che è la zona flegrea, e avere come sfondo il severo profilo del Vesuvio con la sua tremenda memoria storica: "si vive semplicemente alla giornata, arrangiandosi!".
A Napoli siamo anche nella patria di San Gennaro, quello dell'annuale liquefazione del sangue per cui la recente miracolosa sentenza su Vincenzo De Luca fresco eligendo governatore, non dovrebbe sorprendere più di tanto. Questa decisione della giustizia campana (anche se di fatto c'era l'ingombrante precedente del sindaco De Magistris) riabilita Silvio Berlusconi, sbugiardando la legge Severino, legge nazionale dello stato Italiano, ma come detto siamo nella terra di San Gennaro e tutto è meravigliosamente possibile.
Ora, anche il "povero" appestato di Arcore cacciato a suo tempo dal Senato con un sonoro calcio nel fondoschiena può sperare nella clemenza dei magistrati e dei suoi ex colleghi senatori ma, per la gente comune il caso De Luca rimane l'ennesima dimostrazione di come funziona la giustizia (e una parte della magistratura) in Italia: "ad Minchiam" come direbbe il prof. Scoglio, originale allenatore di calcio del Genoa degli anni'80 e '90.
A mettere del pepe nella pizza cucinata da un maldestro pizzaiolo toscano e segretario del Pd a tempo perso, ci ha pensato in un'intervista all'Huffington Post, il prof. Pellegrino uno dei massimi esperti sulla legge Severino. Severino, parlando della decisione del tribunale di Napoli, provocatoriamente propone di "sospendere la sospensione" di De Luca e fa un paragone con la vicenda del Cavaliere di Arcore: "A questo punto Berlusconi dovrebbe chiedere di tornare in Senato. Questo provvedimento lo riabilita. Perché la questione che chiede De Luca è esattamente quella che chiede Berlusconi. E quindi dovrebbe avere lo stesso trattamento. Se fossi Berlusconi chiederei al Senato la revoca di quella delibera e che il Senato mi riammettesse". Poi l'autorevole giurista parla anche delle prossime scadenze giudiziarie: "Oggi il giudice ha deciso con potere monocratico di disapplicare la legge e di fissare l’udienza il 17 luglio. Da adesso al 17 è sospesa la sospensione. Il che significa che qualsiasi atto resta sub judice e precario a partire dalla giunta". Infine propone una soluzione: "Serve una legge ad istitutionem, non ad personam, che garantisca una effettiva stabilità di governo alla Campania altrimenti condannata a una eterna instabilità".
Instabilità, ma cribbio! allora la legge Severino vale soltanto per Silvio Berlusconi! denunciano gli ormai sempre meno "fedelissimi" di Forza Italia, capeggiati da un rissoso e ormai poco credibile Renato Brunetta: ma dov'erano questi "rappresentanti del popolo" del centro-destra nel periodo del Nazareno? Con l'età la memoria gioca brutti scherzi e non solo all'ottuagenario ex cavaliere, che ne è chiaramente giustificato, ma anche alle numerose e smemorate giovinette "nominate" in parlamento che spesso l'accompagnano. A proposito, basta mandare in Tv ologrammi di Silvio Berlusconi, oltre alle improbabili foto di 20 anni fa, ma soprattutto qualcuno gli dica al grande vecchio visti i numeri del suo partito, ormai da prefisso telefonico grazie del passato presidente, ma è ora di farsi da parte!
Comunque sia, la decisione del tribunale campano ripropone le polemiche sulla disparità di trattamento tra l'ex premier e i politici di sinistra, tutelati come si dice in giro da "Magistratura democratica" e di cui farebbe parte anche Ilda Bocassini "la rossa", anche lei partenopea e grande "estimatrice" di Berlusconi, notissima figlia di un farmacista napoletano, quella che per il caso "bolle di sapone Ruby" a Milano ha fatto spendere cifre "veramente incredibili" agli italiani.
Infine, colpiscono le stravaganti motivazioni squisitamente giuridiche partorite dai togati vesuviani: "abnorme revoca delle elezioni", di "volontà popolare vanificata" con "conseguenze eversive di una democrazia rappresentativa" tradotto "il primato del voto sulla legge"! Ditelo a Renzi che non lo ha eletto nessuno!
Grandi, grandissimi e unici magistrati napoletani, anche se la legge dovrebbe essere uguale per tutti, ma avranno pensato:"Tanto a ù Cavaliere, . . a consolarlo ci penserà la nostra giovane conterranea Francesca Pascale e le leccate del suo cagnolino Dudù".
Del 04 Luglio 2015 e del 10 Luglio 2018
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