In questo sito utilizziamo i cookies per migliorare il sito stesso e la sua fruibilità. Alcuni cookies sono necessari per il funzionamento del sito web.
Utilizziamo alcuni cookies di terze parti per acquisire informazioni statistiche in formato anonimo al fine di migliorare il sito.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookies.
Puoi utilizzare le impostazioni del tuo browser se vuoi bloccare i cookies di questo sito.
SUICIDIO DEMOGRAFICO DELL'ITALIA
"Anche il progresso, divenuto vecchio e saggio, votò contro"
ammoniva con ironia Ennio Flaiano
di
Andrea Cometti
Articolo d'Archivio
Tutta colpa, . . di nonna Rita - Noi italioti, eredi di Dante e Leonardo, di Galilei e Marco Polo abbiamo una carta costituzionale, che pur ripetutamente violentata e svuotata rimane ancora un bellissimo documento ed è carta figlia di quegli illuminati costituenti che l’hanno concepita e regalata all’Italia futura, a noi, dopo un cruento conflitto mondiale e una devastante guerra civile fratricida. E' ai suoi figli appunto, a noi, che dovrebbe interessare un dettagliato studio di maggio della coldiretti, perchè lancia un preoccupante allarme: "Abbiamo con quasi 60 anni, i potenti più vecchi d'Europa". C’è nel nostro Paese solo un deputato su 630 con meno di 30 anni! e su tutti si erge con simpatica inconsapevolezza "La mascotte d''Italia", la senatrice Rita Levi Montalcini, di 103 primavere, beata lei. Gran donna e grande scienziato sia chiaro, come i due grandi costituenti presenti ancora nel nostro parlamento, - Colombo e Andreotti - ma suo malgrado la simpatica vegliarda sta a giustificare per il nostro gerontocratico sistema politico, un Presidente della Repubblica di 87 anni, un Presidente del Consiglio uscente "ragazzino di 77 anni", o l'attuale "giovinetto precario", con nomea di primo della classe di anni 69, ancorchè fresco senatore a vita, piccola furbata di Re Giorgio. Gianfranco Fini, 60 e - il poppante - Pierferdinando Casini 56 anni i due cuccioli della nidiata.
Il suicidio demografico dell'Italia - Il nostro Paese è divenuto da tempo, una "Repubblica gerontocratica, a sovrantà limitata fondata sulle pensioni", cioè sul lavoro di una volta, con un futuro tutto da decifrare. Il fatto poi, che probabilmente grazie alla dieta mediterranea, siamo il popolo tra i più longevi del pianeta, non deve trarci in inganno nelle conseguenti valutazioni sociologiche e di prospettiva che coinvolge le giovani generazioni - il futuro volenti o nolenti sarà loro - Siamo una nazione vecchia in piena crisi demografica, cui solo la consistente iniezione di stranieri ha posto rimedio a una pluriennale sciagurata politica della famiglia. Lo studio di maggio della coldiretti non lascia spazio a scuse rimpallate o proroghe del problema, - il Paese va urgentemente svecchiato - punto e basta e Grillo con il suo Movimento 5 Stelle probabilmente ne è il sintomo, più che la cura di questo profondo disagio generazionale, vera patologia cronica del nostro Paese.
I numeri non perdonano- Nelle Istituzioni, tra i parlamentari l`età media dei senatori è di 57 anni e quella dei deputati 54. Ancora più alta è l`età media dei ministri del Governo guidato da Mario Monti: 64 anni. Vescovi e banchieri ai primi posti per longevità, fa meglio il privato, l'età media della classe dirigente è di 59 anni. Al primo posto assoluto per longevità banchieri e vescovi italiani con 67 anni, poi ci sono i ministri del governo Monti con 64 anni, i professori universitari 63, i dirigenti delle partecipate statali 61. Il privato va meglio con i manager delle società quotate in borsa che hanno in media 53 anni. Un risultato che permette di abbassare l’età media del potere italiano ma che comunque non fa perdere alla classe dirigente italiana il primato dell’anzianità a livello europeo. La ricerca commissionata all’Università della Calabria mette in luce quello, che si poteva immaginare guardandosi intorno e aspetto non di poco conto, per dimostrare come alla fine della fiera - siano vecchie, oltre le poche idee con cui si affronta la crisi, anche le soluzioni legate a modelli oramai superati e che hanno già ripetutamente fallito - Da questo punto di vista spaventa il fatto, che nel momento economicamente più difficile per l'Italia dal dopoguerra a oggi a guidare le banche ci siano amministratori delegati e presidenti con un’età media di circa 67 anni e chissà se questa situazione è uno dei motivi per cui le giovani imprese agricole (la cosa che evidentemente interessava al committente dello studio n.d.r.) hanno la metà delle possibilità di accedere al credito rispetto a quelle adulte, ma crescono il triplo.
Il confronto con l'Europa- Nella politica italiana emerge che l’età media dei ministri del Governo guidato da Mario Monti è di 64 anni. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha 69 anni e i ministri più giovani, Renato Balduzzi e Filippo Patroni Griffi, hanno 57 anni. In Gran Bretagna David Cameron è diventato primo ministro a 43 anni, Tony Blair a 44, John Major a 47 e Gordon Brown a solo poco più di 50. Tra i parlamentari l’età media dei senatori è di 57 anni e quella dei deputati 54. Nelle ultime tre legislature sono stati eletti soltanto 2 under 30 su circa 2500 deputati, anche se il peso di chi ha tra i 25 e i 29 anni è quasi del 28% della popolazione eleggibile! C’è un solo deputato su 630 che ha meno di 30 anni e appena 47 sono quelli under 40, mentre quelli over 60 anni sono 157, non va meglio nel mondo sindacale, in cui i segretari regionali dei principali sindacati dei lavoratori hanno in media 57 anni, età solo leggermente inferiore a quella dei presidenti regionali delle organizzazioni di rappresentanza dell’industria e del commercio che è di 59 anni mentre nell’agricoltura, in Coldiretti, l'età media dei presidenti regionali è di 47 anni. Nel mondo universitario i professori italiani, con un’età media di 63 anni sono i più anziani del mondo industrializzato e il "tradizionale Baronato" degli ultra sessantenni ne è ancora ben saldo alla guida. I docenti ordinari con meno di 35 anni sono solo 3 su 16 mila circa e sono solo 78 quelli con meno di 40 anni, pari ad un peso dello 0,5 per cento. Tutto come previsto e prevedibile insomma, l'Italia è in Europa "la più vecchia", incapace di rinnovarsi.
Autobulanze "Blu" per vegliardi di stato - La nomina a Senatore a vita è la carica a cui tutti i "potenti italiani" sotto, sotto aspirano, è il Top dei Top e basta leggerne i nomi del passato -Toscanini, Sturzo, Einaudi, Agnelli, Bobbio - per capire quanto autorevole sia stato e senza contare quelli del Regno d'Italia, con Giosuè Carducci su tutti. Pur non facendo testo ai fini dell'indagine, essendo un incarico "onorario" con prerogativa di nomina presidenziale - (è il ristretto Club degli ex Presidenti della Repubblica) - quello dei senatori a vita ha un significato concreto e un peso politico notevole - avendo diritto di voto - e lo si è visto nell'ultimo Governo Prodi del 2008, dove i sette senatori a vita ne hanno prorogato e di fatto deciso il termine - alle votazioni, si sono viste per la prima volta scorazzare le prime autobunaze blu - L'età dei senatori a vita è in media chiaramente ragguardevole con la punta dei 103 anni dell’amatissima, quanto stagionatissima Rita Levi Montalcini: “è la porta fortuna degli ottantenni, veri ragazzini in confronto”, cui solo il recente innesto di Mario Monti ne ha abbassato la media: Rita Levi-Montalcini(1909-103 anni), Giulio Andreotti (1919-93 anni), Emilio Colombo (1920-92 anni), Carlo Azeglio Ciampi (1920-91anni), Sergio Pininfarina, nato Farina (1926-85 anni), - New entry - Mario Monti appunto (19 marzo 1943-69 anni). Pur sembrando un mezzo ospizio, la non-nazione Italia deve molto a questi signori, raffrontantati in termini di valori democratici con i colleghi nominati dalle segreterie di partito, loro almeno l'autorevolezza dell'opinione pubblica ce l'hanno e dimostrano spesso anche più lucidità, pur nei limiti fisici. Il problema senatori a vita - si - o senatori a vita - no -, merita discoro a parte e comunque rimane il fatto che in Italia i giovani non riesono ad emergere - sembra - che il ”far finta di lasciare spazio, ai più giovani” sia costume consolidato in un ipotetico scontro tra generazioni. Ma quant’è una generazione? 5, 10, 20 anni? Difficile dirlo, è opinabile, ma in Italia visti i risultati dell'indagine della coldiretti certamente il doppio che in Europa, guardando a Gran Bretagna, Francia e Germania o gli USA stessi con Barack Obama in cui al governo ci vanno i 40/50enni, contro gli 80/90enni del Belpaese, ora forse 70 enni con il giovane professor Monti.
Godiamoci questo titolo europeo, per il futuro - tutto è relativo - come diceva Albert Einstein "Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie".
Del 29 Giugno 2012 e del 09 Luglio 2018
Note legali - Privacy policy