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PALAZZO MORO DI ODERZO
GIOVEDI 12 DICEMBRE 2013 - ORE 20.30
Presentazione del libro
di
ANTONIO SERENA
LA STRAGE DI ODERZO
Saranno presenti:
Mons. ROMUALDO BALDISSERA, Cappellano di Sua Santità, testimone oculare
Prof. CECILIA TALAMINI, ricercatrice storica
LUCIANO SONEGO, BRUNO BIASI, EZIO ZANUSSO , familiari di Caduti nell’eccidio
Commento sonoro: DENIS BIASON alla chitarra
“Ma ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini.
Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico,
diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura
a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno,
che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo,
dare una voce a questo sangue, giustificare chi l’ha sparso.
Guardare certi morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui;
non ci si sente capitati sul posto per caso…”
Cesare Pavese, “La casa in collina”
Ritorna lo storico Antonio Serena (“La strage di Oderzo e gli eccidi partigiani nel Basso Trevigiano”, Manzoni editore, Treviso), autore di numerosi successi editoriali, con lo stile incisivo e incalzante che lo contraddistingue, e ancora ci trasporta indietro nel tempo, quando migliaia di «fratelli» si trovarono a lottare su fronti avversi, con gli animi divisi da opposte passioni e ideologie. Serena cattura la nostra attenzione ricostruendo quelle vicende, specialmente quando descrive ciò che accadde alla fine del conflitto, quando la barbarie raggiunse il suo acme e taluni «fratelli» divennero biechi esecutori di gratuite mattanze. Le vicende proposte, rivisitate in quest’ultimo lavoro dell’autore, con l’aggiunta di inediti, sono narrate con dovizia di particolari e si snodano con un’impostazione obiettiva, che amalgama un vissuto drammatico alla naturale partecipazione del lettore, in una cornice che ha il ritmo avvincente di un romanzo convulso che afferra il lettore ed equilibra, in una magistrale sintesi, raziocinio e sentimento. Uno strappo deciso e risoluto squarcia un sudario artefatto che ha adombrato quasi settant’anni di indifferenza e voluto negazionismo, rendendo spoglia la storiografia e orfani d’informazione i nostri figli. Nell’ordito delle microstorie di cui è intessuto il testo si accavallano protagonisti e personaggi secondari, corali ma mai irrilevanti. Tra i tanti, svettano le figure ancora acerbe dei non più giovani militi dei battaglioni «Bologna» e «Romagna» della GNR e dei ragazzi della Scuola allievi ufficiali di Oderzo della RSI, conosciuti e benvoluti in quella città, i quali, nonostante abbiano deposto le armi in seguito alla promessa di aver salva la vita, il 30 aprile 1945 vengono prelevati dal collegio «Brandolini», dove erano stati dislocati, e uccisi a scaglioni, dopo aver subito atroci torture, sul fiume Monticano e al Ponte della Priula. Nel compimento del massacro parole sinistre accompagnano l’agonia di tanti giovani innocenti da parte di carnefici che hanno un volto e un nome, e i cui crimini non possono trovare alcuna giustificazione. Le testimonianze, pur in un clima fosco e cupo, sono particolarmente coinvolgenti, traboccano come un fiume in piena e ci offrono un valido aiuto per ristabilire la verità su crimini efferati e stragi perpetrati nei confronti del nemico vinto. Sotto l’incalzare di racconti precisi e circostanziati cadono, uno dopo l’altro, i ferri di una museruola ideologica che ha imprigionato troppo a lungo la verità: il nostro Veneto si ammanta ancora di rosso, ma le vittime si riappropriano finalmente della loro voce. Antonio Serena, pioniere di queste tematiche che inaugurano il filone del revisionismo storico (emblematico il suo capolavoro “I giorni di Caino”, pubblicato nel 1990), con la sua integra onestà intellettuale e la sua profonda esigenza etica ha avvertito presto, fin dagli anni Ottanta del XX secolo, il rumore assordante di quel silenzio imposto dalla vulgata di parte e, con il suo intransigente desiderio di ottenere delle risposte e di affermare la verità, ha condotto per anni, con impegno costante e rigoroso, ricerche serrate, che gli hanno permesso di fornire una preziosa e inconfutabile documentazione a chi voglia accostarsi a quel drammatico passato con animo sgombro da pregiudizi di parte. Serena, dunque, disintegra l’immagine posticcia di una memoria addomesticata e consolidata da un conformismo a volte omertoso, aiutandoci ad andare oltre le versioni di comodo, poiché l’analisi storica implica l’assunzione di responsabilità e reca un intrinseco messaggio: puntare in alto, verso una verità che non ha colori ideologici né bandiere da difendere, tranne quella della verità stessa.
Cecilia Talamini
Don Romualdo Baldissera testimone dell'eccidio di Oderzo
diritti riservati – Printed in Italy
Manzoni editore, via Benzi 33 - 31100 Treviso
Distribuzione: 0423-83383 0423-83383 - 348-9800759
A cura di Maurizio Pagliano
Copertina: Annamaria Serena
Bibliografia
Già pubblicato il 30 Novembre 2013
Del 05 Luglio 2018
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