In questo sito utilizziamo i cookies per migliorare il sito stesso e la sua fruibilità. Alcuni cookies sono necessari per il funzionamento del sito web.
Utilizziamo alcuni cookies di terze parti per acquisire informazioni statistiche in formato anonimo al fine di migliorare il sito.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookies.
Puoi utilizzare le impostazioni del tuo browser se vuoi bloccare i cookies di questo sito.
42 - PERCORSI DI FILOSOFIA E LETTERATURA: " ECONOMIA "
Raccolta di saggi di Economia e Signoraggio
di
Francesco Lamendola
EUROSCETTICI E SIGNORAGGIO
L’ombra del potere finanziario scende sull’Europa dal tempo di Carlo V e Jakob Fugger. Col ricatto permanente ci vogliono piegare al dominio totale delle banche. Il ricatto dei banchieri è la radice del problema.
L’Italia deve spezzare le catene del debito pubblico. Il nostro Paese è costretto a giocare con carte truccate in un tavolo di bari: la verità è che avendo un grande risparmio privato e un'elevata riserva aurea, non può fallire.
ORIGINE DEL "DOMINIO BANCARIO"
Come gli orefici divennero banchieri, e poi... Banche? L'arte di creare denaro dal nulla: quando, come, dove, si è originato questo strano e perverso meccanismo, che consente a una piccolissima "Oligarchia" di dominare il mondo.
Ecco perché la manovra 5 Stelle-Lega "deve fallire". Vogliono disarcionare il governo Conte per continuare le "politiche di austerità", tanto care alla Trojka, che servono solo a impoverire i popoli e ad "arricchire le banche".
Spread aria fritta? È in atto la guerra delle banche contro i popoli e i governi stanno con le banche. Gli avvertimenti mafiosi che sono attacchi senza scrupoli dal significato chiarissimo"Tornate nei ranghi o la pagherete cara".
UE: LA FAVOLA E' ANDATA IN PEZZI
La Favola Bella è andata in pezzi. I meriti di Salvini e Conte. Macron è solo un cinico egoista e uno spudorato mentitore e la Merkel un "cadavere ambulante". L'Ue è solo una "creazione artificiosa e parassitaria" di banchieri.
L’ombra del potere finanziario scende sull’Europa dal tempo di Carlo V e Jakob Fugger. L’antica lotta dell’oro contro il sangue dell’usura per dirla con Ezra Pound contro il lavoro non è sempre appartenuta alla storia d’Europa.
La radice del problema è la finanza. Povero cittadino comune, ungherese o italiano, greco o francese, tedesco o svedese: nessuno gli ha domandato cosa ne pensa, gli hanno cambiato la vita senza che neppure se ne rendesse conto.
Signor Letta, lei mente. Ha affermato degno rappresentante di una classe dirigente bugiarda che il “popolo dei forconi” parole testuali «non è l’Italia» che si tratta di una «piccola minoranza» la quale non rappresenta il Paese.
Col ricatto permanente ci vogliono piegare al dominio totale delle banche. L’economia mondiale si regge sul dogma, indimostrato e indimostrabile: che l’economia americana non può fare bancarotta.
RICATTO DEI BANCHIERI E L'ITALIA
Subire il ricatto dei banchieri significa per l’Italia mettere il collo nel nodo scorsoio. E' come se la gazzella avesse deciso di offrire la testa alle fauci spalancate del pitone: la prospettiva è di finire come la Grecia.
ECONOMIA E MERCATI
«Più» è sempre meglio di «meno»? Un gioco di "poker": l’economia moderna si distacca dalle economie pre-moderne tanto che Serge Latouche ha parlato di una recente “invenzione” dell’economia assimilata alle teorie dei giochi.
Dovremmo tutti imparare a dire merce firmata no grazie? Dobbiamo ribellarci a un sistema economico che invade ogni spazio e non produce più cose ma marchi l'invasivo salto di qualità (si fa per dire) dell'apparato pubblicitario.
Quale capitalismo? Capitalismo sano e capitalismo di rapina. La politica dello Stato invece che accanirsi con le tasse contro le piccole e medie imprese e contro il piccolo e medio commercio, dovrebbe, al contrario, favorirlo?
La "separazione tra libertà e verità" per la Chiesa è il peccato del modello democratico-capitalista mentre il peccato del comunismo dal punto di vista cristiano e cattolico è senza dubbio il frutto di un errore filosofico.
La resurrezione delle città morte, ovvero quando il capitalismo riscopre Keynes, sulla via di Damasco. Ai signori del capitalismo nostrano, vorremmo consigliare la lettura non soltanto di Keynes, ma anche del grande Ezra Pound.
Il modello economico del Medioevo forse ha ancora qualche cosa da insegnarci. Per Dante la lupa, è il simbolo del peccato dell'avarizia, avarizia intesa come cupidigia, come desiderio di accumulare insaziabilmente beni terreni.
STORIA E DITTATURA FINANZIARIA
La storia moderna non è che il tentativo dei popoli di sottrarsi alla dittatura finanziaria mondiale. Questa è la giusta chiave di lettura per comprendere guerre e rivoluzioni crisi economiche e conflitti sociali e molto altro.
La negazione della storia è il difetto del sistema fisiocratico di Quesnay. E' la proiezione delle leggi del mondo naturale:"così come è possibile indagare la natura altrettanto si può fare per i processi dell’economia".
Ripensare l’economia alla luce della proposta di Rudolf Steiner. Per S. il concetto-chiave in economia è fratellanza intesa in senso concreto e fattivo come la intendevano le gilde medievali e associazioni di mestiere.
Dopo l’avvento dell’«homo oeconomicus» saremo ancora capaci di ritrovare noi stessi? Non lasciamoci sgomentare dalla bruttezza di un mondo dominato dalle inesorabili leggi economiche: è una fase, nient’altro che una fase.
Con la rivoluzione tecnica e industriale della modernità l'opera supera l'uomo. Ridotto a un ruolo subordinato rispetto la merce. Oggi l'arroganza del capitale caduto il suo avversario storico non sembra conoscere alcun limite.
LAVORO
UTOPIA REDDITO DI CITTADINANZA
Reddito di cittadinanza insensata utopia marxista. Solo aria fritta e beneficenza una contraddizione in termini perché pretendere dei diritti per il semplice fatto di essere al mondo è assurdo: i diritti scaturiscono dai doveri.
Il lavoro è fonte di valori morali e spirituali ma solo se a misura d’uomo. Una riflessione sul senso, sul fine e dignità del lavoro umano e perchè tale riflessione sia così scarsa e lacunosa nel pensiero dei filosofi moderni.
Ci siamo disamorati del lavoro perché abbiamo smarrito l’anima. Il fine del lavoro non è il lavoro stesso tanto meno il guadagno ma come ogni altra cosa è l’avvicinamento alla verità che è anche giustizia, bellezza e amore.
INDUSTRIALIZZAZIONE E POVERTA'
Lavoro? L’industrializzazione è la sola speranza dei poveri? Una leggenda dura a morire: la sua impostura ideologica consiste nel presentare come un beneficio collettivo ciò che è utile soltanto al proprio mantenimento.
La disoccupazione frutto di una società dominata dall’usura e dai falsi miti consumisti. Il lavoro è ancora una cosa nobile? Tutti dicono che è un diritto sacrosanto ecc. ecc. ma sono solo parole ripetute fino alla nausea.
SOCIETA SOLIDALE
UDIRE IL MESSAGGIO DEI DISABILI
Siamo capaci di udire il messaggio che ci viene dai malati e dai disabili? Perché parlare di persone “diversamente abili” è diventata una "untuosa forma di astuzia e di mistificazione", una somma preziosa di insegnamenti.
SCISSIONE TRA MORALE E COSTUMI
Ricucire la scissione fra "la morale e i costumi" è la sola via per ritrovare pace ed equilibrio. Da quando la morale laica ha sostituito quella religiosa in molti uomini moderni si è verificata una completa scissione interiore.
La generazione fortunata ha dilapidato tutto. Hanno dato poco: gli "ingrati" nati a metà degli anni ’50, quando è venuto il loro turno di dare non hanno trasmesso ai figli che una piccola parte di quel che avevano ricevuto.
Quando l’energia vitale di una società si esaurisce la fine è solo questione di tempo. Le culle vuote e l’altissimo numero di aborti sono l’effetto, non la causa, del disamore per la vita: essi esprimono la perdita di speranza.
Mea culpa per la generazione che ha tradito. Quella del '50 che ha ricevuto dei buoni maestri e ottimi esempi, ma ha imboccato senza esitare la via peggiore: quella più facile, scontata e banale. Grazie dunque omuncoli del ’50.
Gli Italiani non vorrebbero mai accettare davanti a casa propria delle opere pubbliche che modifichino in peggio l’ambiente anche se necessarie alla comunità: individualisti oltre ogni misura non pensano mai alla comunità.
Fatti di ordinaria follia costellano le cronache quotidiane. Il benessere se n’è andato i vizi son rimasti: superbia, egoismo, ingiustizia. E Dio non è tornato. San Paolo e l’uomo che si allontana consapevolmente da Dio.
GALLERIA FOTOGRAFICA
Il prof. Francesco Lamendola è nato a Udine il 31 ottobre 1956. Laureato in Materie Letterarie e in Filosofia, è abilitato in Lettere, in Filosofia e Storia, Filosofia e Pedagogia, Storia dell’Arte, Psicologia Sociale. Insegna nell’Istituto Superiore “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo e ha pubblicato una decina di volumi tra saggi storici, musicali, filosofici, di poesia e di narrativa, di cui ricordiamo “Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C.”, “Il genocidio dimenticato. La soluzione finale del problema herero nel sud-ovest africano”, “Metafisica del Terzo Mondo”, “L’unità dell’Essere”, “La bambina dei sogni e altri racconti”, “Voci di libertà dei popoli oppressi.” Fogli Sparsi (E-Book). Collabora con numerose riviste scientifiche (tra cui “Il Polo” dell’Istituto Geografico Polare e “L’Universo” dell’Ist. Geogr. Militare) e letterarie, su cui ha pubblicato diverse migliaia di articoli e ai siti internet “Arianna Editrice”, “Edicola Web” , Acta Apostaticae Sedis, ”Libera Opinione”, l’Istituto Studi delle Venezie ed è presidente dell’Accademia Adriatica di Filosofia “Nuova Italia” che edita l’omonima rivista in cui è presente aggiornato il suo archivio articoli. Ha tenuto e tiene conferenze per la Società “Dante Alighieri” di Treviso, per l’”Alliance Française”, per l’Associazione Italiana di Cultura Classica, per l’Associazione Eco-Filosofica, per l’Istituto per la Storia del Risorgimento, “Alfa e Omega”, “Il pensiero mazziniano” e per varie Amministrazioni Comunali, oltre alla presentazione di mostre di pittura e scultura.
Vedi anche:
RELATIVISMO LECTIO MAGISTRALIS
La conferenza con il prof. Francesco Lamendola dal titolo: “La questione della verità nella cultura del Relativismo". La verità è morta nella "dittatura della menzogna": senza la verità tutto precipita nel caos, nell’anarchismo stabilito per decreto
I VIDEO DEL PROF. FRANCESCO LAMENDOLA
Note legali - Privacy policy