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IL CONGRESSO DELLE FAMIGLIE: CHE C’É DI MALE?
Le opinioni eretiche
di
Michele Rallo
Premetto di considerarmi un laico, ancorché credente. Vivo la mia religiositá cristiana con grande autonomia di giudizio e con un’ampia tolleranza nei confronti di chi ha orizzonti diversi dai miei. Volendo proiettare questa mia visione sull’approccio dei singoli alla vita sessuale e familiare, sono favorevole a che ognuno viva la propria esistenza in armonia con il proprio essere e con le proprie inclinazioni. Purché, aggiungo, ció avvenga nel rispetto della libertá degli altri e nella piena osservanza delle norme che necessariamente devono regolare la vita di una societá organizzata, quale é lo Stato, qualunque Stato.
Ció premesso, devo dire che considero scandaloso il tentativo di criminalizzare il “Congresso delle Famiglie” di Verona e, ancor piú, la sistematica opera di falsificazione volta a dipingere quella assise come un tentativo di ritorno addirittura “al Medioevo”. E, questo, sol perché una delle componenti del Congresso chiede – peraltro manifestando legittimamente un proprio punto di vista – l’abolizione della legge 194 sull’aborto, mentre le altre respingono questa richiesta. Non é semplice “disinformazía”, ma una manovra scientifica di falsificazione, che consiste nell’utilizzare un singolo elemento veritiero per fornire una visione assolutamente distorta della vicenda complessiva.
La cifra del 13o World Congress of Families, infatti, é quella del sostegno e della valorizzazione della “famiglia naturale”, cosí come concepita nei millenni della storia e della cultura occidentale. Cioé della famiglia formata da un uomo, da una donna e, il piú delle volte, da una prole.
Per l’esattezza, il programma del Congresso prevedeva la discussione di 8 punti: la bellezza del matrimonio; i diritti dei bambini; la ecologia umana integrale; la donna nella storia; la crescita e la crisi demografica; la salute e la dignità della donna; la tutela giuridica della vita e della famiglia; le politiche aziendali per la famiglia e la natalità.
E 3 sono le richieste del documento approvato a conclusione dei lavori: creazione di un fondo europeo per aiutare i nuclei familiari in difficoltá; incentivi economici alle donne per evitare l’interruzione della gravidanza; un reddito aggiuntivo per le casalinghe-mamme.
Orbene, si possono condividere o non condividere alcuni di quei punti (difficile respingerli tutti in blocco), ma perché protestare contro un gruppo di distinti signori che – del tutto pacificamente – sono venuti a Verona da tutto il mondo per discutere di queste cose? Perché organizzare manifestazioni rancorose, urlanti, sit-in, flash-mob e tutto il resto contro questo convegno? Hanno addirittura – apprendo da “Repubblica” – raccolto 136.000 firme in tutto il mondo (in veritá un po’ pochine per il mondo intero) contro il Congresso.
Perché, dunque? Per due diverse ragioni. In primo luogo per l’ansia liberticida di una certa sinistra giacobina che non ammette il dissenso. Sono disposti a “concedere” la libertá di pensiero, purché non la si manifesti. [Ne abbiamo avuto qualche esempio anche in loco, ma di questo si parlerá nelle sedi competenti.] Ma questo é solamente il motivo piú evidente, piú marchiano, piú becero, quello che si alimenta con le farneticazioni, con gli improperi, con l’indignazione a comando.
Il motivo vero é un altro, ed é piú sottile, piú articolato, piú complesso. In tutto il mondo occidentale é in atto una campagna massiccia, totalizzante, promossa dalla destra economica (cosa profondamente diversa dalla destra politica) per distruggere i cánoni della vita “normale” che hanno finora retto il consorzio umano; e per sostituirli con altri, miranti a distruggere la nostra societá e le sue istituzioni naturali (nazione e famiglia) a pro di una societá di tipo nuovo, con regole talmente assurde da risultare addirittura inconcepibili.
Secondo questo progetto, il mondo di domani, soprattutto il mondo europeo e occidentale di domani, dovrá essere popolato da una massa indistinta, senza alcuna identitá etnico-etica, senza alcuna coscienza sociale, nazionale, familiare, culturale, religiosa. Una grande macedonia etnica prodotta da una immigrazione incontrollata e incontrollabile, ed una massa amorfa il cui unico obiettivo sará di sopravvivere e di soddisfare in qualche modo le proprie esigenze elementari; ivi compresa una vita sessuale il piú possibile amorfa, priva di una precisa identitá e, soprattutto, di un ancoraggio familiare. La famiglia, infatti, é la cellula-base della societá; la somma delle famiglie dá vita alle altre forme di comunitá, fino a raggiungere la forma piú alta, quella della Nazione.
É lo Stato Nazionale il nemico principale del mondialismo economico, un nemico da combattere fin dalle sue radici, che sono appunto quelle della famiglia. Perché fino a quando i popoli conserveranno una propria identitá etnico-etica, saranno difficilmente assoggettabili alle regole innaturali dei “mercati” e della finanza usuraia. I poteri forti hanno bisogno, invece, di confrontarsi con una societá antisociale, priva di riferimenti etici, priva di difese sociali, appiattita da una miseria generalizzata e lasciata priva di difese per i singoli, per le famiglie, per le stesse comunitá nazionali.
Naturalmente, vista la enormitá degli sconvolgimenti che si propongono agli individui, occorre non soltanto una campagna massiccia per far accettare i nuovi modelli di vita, ma occorre altresí un attacco frontale ai valori tradizionali, occorre condizionare fortemente l’opinione pubblica, convincerla che quei nuovi cánoni – assurdi e innaturali – siano la normalitá, e che chiunque si rifaccia alla normalitá vera, alla naturalitá, al comune buon senso sia invece un retrogrado, un disadattato, se non addirittura un bieco individuo che odia i “diversi”.
Ecco, quindi, che chi difende l’esistenza degli Stati nazionali (e dei loro confini) viene dipinto come un truce razzista, chi difende il diritto di opporsi a ladri e rapinatori viene tacciato di voler creare “il Far West”, e chi difende la famiglia naturale formata da un uomo e una donna (senza peraltro avversare altre forme di unione) viene fatto passare come un negatore delle libertá e come uno che non sa stare al passo coi tempi.
Il mondo capovolto, in altre parole. Perché l’assurdo – in realtá – é sostenere che lo Stato non debba avere confini, che il rapinato debba risarcire il rapinatore, che “famiglia” sia qualunque agglomerato nato da pulsioni sessuali di vario e indistinto genere.
E al mondo capovolto fa puntuale riscontro una politica capovolta... Con la destra peggiore di tutti i tempi e di tutti i paesi che impone con arroganza le sue scelte reazionarie e antipopolari... E con una sinistra incolta e invertebrata che fa sue quelle scelte, considerandole la quintessenza di un progressismo illuminato e lungimirante. Cose da pazzi.
Del 02 Aprile 2019
Allegato Pdf
RALLO - Il Congresso delle Famiglie (319).pdf
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