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Costume: Piperno, da terrorista a prete. A nostre spese
di
Antonio Serena
Scrive l’agenzia di stampa “Vox News”: “Franco Piperno, fondatore di Potere Operaio, l’organizzazione rossa che si è resa protagonista dell’assassinio dei fratelli Mattei, interpreta il ruolo di un prete nel film diretto da Max Mazzotta. Tra i tanti attori italiani presenti in circolazione il regista del film ha deciso di scegliere un terrorista, ex latitante sul cui nome girano parecchie voci legate all’infame rogo di Primavalle”.
Cerchiamo intanto di sapere chi è questo Max Mazzotta. Il nostro inizia la sua carriera all’Accademia d'Arte Drammatica di Palmi. Nel 1991 entra a far parte della scuola teatrale Piccolo Teatro di Milano, diretta da Giorgio Strehler, dove si diploma. Nel 1995 esordisce come regista per il teatro con Il gatto e la volpe, cui seguono nel 1998 Grottesco e Prove aperte, nel 1999 Follia, nel 2000 L’ebreo di Malta e nel 2001 Amleto. Esordisce nel cinema nel 1997 in L'ultimo capodanno di Marco Risi. Ha interpretato dei personaggi nelle serie televisive Ultimo - La sfida (1999) di Michele Soavi e Distretto di Polizia (2000) di Renato De Maria. Nel 2002 interpreta Enrico Fiabeschi, uno dei personaggi nati dalla matita del fumettista Andrea Pazienza, nel film Paz!.Nel 2004 recita la parte di Lionello, un carabiniere di Bocchigliero emigrato a Bologna, cui viene dato il compito di sorvegliare le trasmissioni di Radio Alice nel film Lavoratore con lentezza. Seguono altre interpretazioni in film di secondaria importanza fino ad arrivare al 2012 lavora al suo primo film da regista di cui è anche protagonista. Si chiama Fiabeschi torna a casa, e prende spunto dal celebre Paz! interpretato da Mazzotta dieci anni prima. Il film è girato interamente in Calabria, più precisamente a Cosenza e nella sua provincia, con qualche scena girata a Bologna.
Il film - la cui trama manca di linearità, essendo composto da sketch estrapolati da almeno quattro opere diverse - inizia con Zanardi (dal fumetto Zanardi, 1983), insieme a due studenti ripetenti della quinta classe del Liceo Scientifico Enrico Fermi, che passano le giornate tra droga bullismo, sesso e totale mancanza di empatia. Il secondo a comparire è Pentothal, un fumettista e studente fuori corso al D.A.M.S. (dal fumetto Le straordinarie avventure di Pentothal, 1982) che dopo i primi piccoli successi, sembra entrato nel più assoluto torpore atarassico: è svogliato, inerte, passivo. Vive con altri tre inquilini impegnati nella protesta studentesca che lo accusano di immobilismo. Il terzo protagonista è Fiabeschi, studente fuori corso all’indirizzo Cinema del D.A.M.S. (dal fumetto Giorno apparso sulla rivista Frgidare nel gennaio 1981), sempre alla ricerca di mrijuana e che vive sulle spalle della fidanzata.
Non occorre andare oltre per capire chi sia il personaggio, quali obiettivi persegua e dove militi politicamente. Una carriera modesta ma straordinariamente “veloce” come accade a chi si schiera dalla “parte giusta”.
Non c’è quindi da meravigliarsi della sua scelta di includere nel cast degli attori del suo ultimo lavoro il fondatore di “Potere Operaio”. Vedremo adesso di scoprire da chi e come verrà finanziato il nuovo capolavoro destinato probabilmente al solito fallimento. E soprattutto cercheremo di sapere quanto soldi verranno erosi dalle tasche dei cittadini. Perché è risaputo che tanti film spazzatura presenti sul mercato hanno ricevuto milioni di euro per il solo fatto di essere targati politicamente a sinistra.
In questi giorni sta per essere completata la colletta tra privati per permettere l’uscita del film “Il segreto” del regista Antonello Belluco che narra, sullo sfondo di una storia d’amore, una pagina di storia rimossa riguardante l’eliminazione da parte dei partigiani comunisti di Arrigo Boldrini (Bulow) di 150 tra civili e militari assassinati a Codevigo (PD) nel 1945, a guerra finita. Nel film la parte principale sarà interpretata da Romina Power che si è proposta soprattutto per reazione al boicottaggio subito dal film.
Per Bellucco, dunque, che comunista non è e ha in più l’aggravante di provenire da una famiglia di profughi istriani, i finanziamenti statali non ci sono; per Mazzotta sì, nonostante i deludenti risultati fin qui raccolti. La qualità non conta: in democrazia contano solo i numeri e le targhe.
Antonio Serena
Lo scrittore e consulente storiografico del film "Il segreto di Italia" Antonio Serena e Romina Power protagonista del film, con in mano il suo libro "I fantasmi del Cansiglio"
Fonte: http://www.liberaopinione.net/wp/?p=7456 del 17 Settembre 2013 e del 30 Luglio 2017
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