In questo sito utilizziamo i cookies per migliorare il sito stesso e la sua fruibilità. Alcuni cookies sono necessari per il funzionamento del sito web.
Utilizziamo alcuni cookies di terze parti per acquisire informazioni statistiche in formato anonimo al fine di migliorare il sito.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookies.
Puoi utilizzare le impostazioni del tuo browser se vuoi bloccare i cookies di questo sito.
INQUINAMENTO IMPEGNO MONDIALE
Impegno:”contro l’inquinamento causato dai disastri naturali dell’uomo”. Educazione: “fondamentale all’interno del singolo individuo e dell’intera collettività”.
di
Carla Rugger
L’impegno da sostenere su tale materia come l’inquinamento ambientale è arduo e non interessa al singolo individuo o una determinata società ma ogni Stato- Nazione- in breve – l’intero pianeta. Stiamo distruggendo la natura, ogni giorno, ogni istante una parte di questo bene prezioso si sta sgretolando sotto l’incalzare egoistico di Governi incapaci di risolvere gli immensi problemi sociali ed economici- da qui- l’incalzare frenetico per distruggere l’ambiente naturale che li circonda in un vano tentativo di risollevare la grande crisi che li travaglia. Le grandi urbanizzazioni industriali sono intasate, inquinate e non si saprà mai quando potranno fermare la loro corsa verso l’alienazione dell’individuo nella società. E’ sufficiente osservare il luogo in cui viviamo per accorgersi che si sta lentamente soffocando, oberati da una mole di problemi di natura ecologica senza che si possa far molto per risolverli. L’acqua, fonte insostituibile della vita soffre di una infinita carenza. Questo liquido vale più di qualsiasi tesoro della terra perchè essa è il maggior tesoro, unico e prezioso finchè il pianeta terra vivrà. Si sono fatti studi, tavole rotonde per discutere, analizzare i grandi temi dell’inquinamento ambientale ma l’importanza di tali iniziative non ha dato il successo insperato nonostante si siano potute realizzare grandi opere di bonifica . Queste sono gocce nel vasto mare di interessi ed egoismi che prevalgono all’interno dei Governi più o meno forti, più o meno stabili. Ora sappiamo di più perché i mass media ci stanno investendo con immagini catastrofiche del pianeta terra, avviata, questa, a una sistematica distruzione, e noi, abitanti di questo mondo stiamo a guardare indifferenti, inermi, devastatori del nostro habitat naturale. Siamo stati bambini e il gioco che attraeva maggiormente e ci faceva sentire liberi e felici era quello di correre sui prati, arrampicarsi sugli alberi e guardare fin dove spingeva lo sguardo per cogliere il mistero dell’orizzonte infinito. Era meraviglioso distendersi sull’erba, raccogliere i primi fiori primaverili, o immergersi con i piedi nell’acqua e sollevare spruzzi nell’aria. Tutti noi siamo stati partecipi di questi giochi infantili, ma i nostri figli? E i figli di questi e ancora, finché la terra saprà accoglierli? Alcuni potranno obiettare che dopo di noi potrà crearsi anche il Caos, perché non esisteremo ma la nostra coscienza impedisce simili argomentazioni; l’uomo non è nato per appropriarsi di tutti i beni esistenti, sebbene creda che tutto sia dovuto;l’umanità che è in lui è destinata a rivolgersi a grandi ideali. I nostri figli devono vivere al pari di noi; disumano portare nel grembo la Vita, che più tardi sarà sommersa dallo sfacelo della natura e dell’ambiente in cui vivrà, perché l’industria avrà tutto distrutto nell’ingranaggio di un progresso “civile”. L’acqua che beviamo, purificata tramite le percentuali del tasso d’inquinamento che si elevano e si abbassano a seconda delle valutazioni ufficiali permettono di accettare( non senza timore) ogni possibile rimedio; così per l’aria che respiriamo, penetrata da ogni tipo di gas e di polveri”sottili”, il traffico caotico, i rumori che danneggiano l’udito,il martellante ritmo di una pubblicità che incita a un consumo sfrenato- le orecchie, così, non percepiscono nessun canto d’uccello se non in rari momenti in cui il clamore si fa meno assordante- allora ci stupiamo di simili canti che appaiono remoti, e il loro cinguettio, un inno di tristezza. Non sappiamo fino a quando e dove ci porterà una distruzione messa in atto dall’uomo, o meglio, dalle multinazionali; i tentativi maldestri di ridare vitalità al già malandato equilibrio ecologico non risolve il dramma esistenziale nel contesto dell’ambiente in cui viviamo. La sfiducia nelle istituzioni che “mascherano” con dati attendibili il disastro già in atto conduce a uno scoramento, la rabbia e la frustrazione prendono il sopravvento, così che nasce e si evolve la sopraffazione dell’individuo sull’individuo e alla natura che ci circonda con i suoi boschi, i fiumi, le valli, le foreste e gli animali che la popolano. Tali immagini pervengono colme di infelicità, di incuria,di possesso esasperato in cui la mano dell’uomo crea il teatro di scempi irreparabili. Importa ora, arrestare la spinta della degradazione ambientale in atto, ridimensionando le tentazioni, i soprusi causati da martellanti immagini di un consumismo ad oltranza in cui l’anima dell’individuo è annullata dall’effetto schiacciante di una persuasione occulta. La natura ci ama, dona la sua bellezza verginale perché si possa coglierla senza violarla- ora non più, calpestata da mani guidate da interessi di forte avidità. Essa ora “grida”ma nessuno ode il battito del suo potente cuore che ad ogni istante si fa sempre più debole. Lottiamo per difenderla. E’ intorno a noi e attende un gesto, affinché altri possano scaturire sino a formare un oceano di gesti per farla rifiorire come un tempo. Nelle nostre azioni dovrà esserci l’impegno di una lotta ardua, forse priva di speranza ma si deve iniziare. Nei nostri pensieri l’inizio di un movimento nel quale ci sia un principio d’una possibile risoluzione verso un ecosistema che funzioni in una forma soddisfacente.. Per iniziare a lottare per il bene comune sarà necessario non abbandonarsi a falsi pietismi, a vittime della società attuale. Tutti noi siamo il Sistema, creato e condiviso; non c’è più tempo per “battersi il petto”, esiste soltanto il tempo della rinascita verso un sistema che riproduca e salvaguardi il territorio esistente. Quello perduto più non ritornerà. Ed è una verità amara.
Note legali - Privacy policy